L'unione fa la forza
Sembrerà banale, ma per prima cosa vorrei presentarmi. Infondo si fa così, quando si conosce persone nuove. E voi, se siete qui a leggermi, è perché siete curiosi di sapere cosa ho da dire.
Ovviamente, sono una mamma. Una mamma di due bambine, una di dieci anni e una di un anno e mezzo. Due bimbe molto simili fisicamente ma completamente diverse nei caratteri e nei bisogni, data la differenza di età. Ma delle problematiche che questo può portare ne parleremo più in la.
Ora vorrei parlarvi del perché ho deciso di aprire questo
blog.
Faccio parte di quel 16% di donne che hanno sofferto o
soffrono di depressione post partum. E la cosa che mi ha fatto soffrire di più
di questa condizione è stato il fatto di non sapere con chi parlarne, di avere
la sensazione di non essere capita e di sentirmi perennemente giudicata.
Per questo motivo ho deciso, ora che non mi sento più
soffocare da questo “mostro”, di aprire un blog per parlarne. Si, perché
parlarne è la cosa in assoluto più importante. E il più delle volte, proprio
come è successo a me, non sappiamo con chi farlo. O meglio, anche se abbiamo
qualcuno, probabilmente non riuscirà mai a capirci fino in fondo, perché chi
può farlo, se non qualcuno che ci è già passato?
Quindi vorrei che questo diventasse un posto dove si possono
unire tutte le persone che vogliono parlare, scambiare opinioni, dare consigli
o semplicemente leggere cosa viene scritto.
Sappiate che non darò mai consigli su cure mediche o farmaci
da prendere o meno.
Mi sento solo di dirvi, che se avete anche solo un dubbio su
come vi sentite, cercate aiuto professionale. Questa è la prima cosa che dovete
fare e dopo...dopo ci si può aiutare in diversi altri modi, fra cui anche il
solo parlarne con chi sta come voi.
Vi farò conoscere alcuni consigli che mettendoli in pratica a
me personalmente hanno aiutato. Credo che scambiarsi delle idee sia un ottimo
modo per trovare la propria via d'uscita, che non deve essere la stessa per
tutti.
Perché ricordiamoci che la depressione ha diverse sfaccettature e diversi gradi di gravità; quindi, non paragonate mai il vostro stato d'animo con quello di qualcun'altro. Non paragonate mai quello che riuscite a fare voi con quello che riesce a fare qualcun'altro.
Io ho sofferto di depressione post partum per ben due volte,
dopo entrambe le gravidanze. Ma vi posso dire che sono state due condizioni
completamente diverse. Alla prima è stato tutto molto più intenso, più
doloroso...come se tutt'un tratto qualcuno ti avesse presa e buttata dentro un
pozzo profondissimo, dove non riesci più nemmeno a vedere l'uscita, nemmeno in
lontananza. Ti senti persa, dolorante e spaventata, perché non sai cosa ti sta
succedendo.
Alla seconda ero preparata, sapevo che sarebbe tornata, me lo
sentivo. Mi avevano avvertita. C'era il 60% di probabilità che ne avessi
sofferto di nuovo. E questa consapevolezza mi ha salvata. Perché al primo
segnale, ero già seduta sulla famosa poltrona della mia psicologa. Questo ha
fatto in modo, che non cadessi di nuovo così in basso ma che con una mano
riuscissi a tenermi aggrappata all'uscita del pozzo.
Ora sono qui, fuori dal pozzo, ma con una gamba che ancora penzola dentro. Si, perché la depressione è sempre lì, è sempre con noi. E una volta che l'hai conosciuta, ti seguirà ovunque, ne sentirai il respiro sulle tue spalle. Ma imparerai a fermarla, quando la sentirai aggrapparti da un braccio perché vorrà di nuovo spingervi di sotto.
Nel prossimo articolo vi racconterò come tutto ha avuto
inizio, come ho capito la prima volta che c'era qualcosa che non andava.
Più avanti vi parlerò di come si è sviluppata, di cosa mi ha
aiutata e di cosa mi ha fatto sentire peggio.
Se avete anche voi qualcosa da raccontare, sarò felicissima
di leggervi e se volete condividerò anche la vostra esperienza.
Se c'è un argomento che volete trattare o consigli su cosa vi
ha aiutato, commentate o scrivetemi in privato.
Ricordate sempre; l'uscita dal pozzo c'è anche se ora non la
vedete e sappiate che non dovete uscirne da sole!
@mammaesaurita
Commenti
Posta un commento